Cosa succede quando all’interno di una coppia eterosessuale è l’uomo a perdere il desiderio sessuale?
C’è un aspetto delle relazioni di cui si parla ancora troppo poco: il calo del desiderio maschile.
Per colpa delle inibizioni culturali, del modello “superman” che si impone ancora oggi all’immaginario collettivo e non cede il passo alla più umana fragilità della persona in quanto tale.
Cosa succede quando è lui a smettere di cercare il contatto, l’intimità, il rapporto fisico, e non a causa di un’altra donna ma per qualcosa che si spegne dentro – un calo ormonale, una crisi personale, o semplicemente una distanza che cresce… e di cui non ci si era accorti?
Perché il quotidiano può risucchiarti in un vortice di abitudini che “annebbiano la vista” e creano automatismi.
Sia chi vive questo calo del desiderio, sia chi lo subisce, vive una condizione nuova che può destabilizzare e portare a distanze sempre più lunghe, a incomunicabilità e silenzi che sembrano spaccare i timpani. Voragini di dubbi, ricerca e frustrazioni rischiano di creare muri impenetrabili.
Chi vive il calo del desiderio maschile, può non riconoscersi in questa indifferenza verso l‘intimità con la partner, provando un senso di imbarazzo o vergogna. Ma anche un senso di frustrazione personale che apre a tanti interrogativi.
Ma anche chi vive accanto al partner sessualmente spento, inizia un viaggio fatto di domande senza risposta, paure taciute e bisogni non riconosciuti.
Ed è proprio di queste due diverse “sofferenze” che voglio parlare qui. L’una specchio dell’altra. L’una che alimenta l’altra.
Calo del desiderio maschile – fisiologico: quando il corpo rallenta a causa del testosterone
Parlare di desiderio significa parlare di mente e corpo. È vero che nel desiderio sessuale la mente, le immagini, la fantasia giocano un ruolo determinante, ma deve esserci anche la risposta organica a fare la sua parte. Non capita solo alle donne di perdere il desiderio, la libido, a causa degli smottamenti ormonali. Anche l’uomo risente del calo del desiderio, a un certo punto, quando l’età avanza e il testosterone inizia a diminuire.
Il testosterone: ormone sessuale nell’uomo
Il testosterone è un ormone fondamentale nella sessualità maschile. È risaputo che i suoi livelli si abbassano fisiologicamente con l’età, ma non solo. I livelli di questo ormone possono calare anche per motivi legati ad ansia, stress, depressione, stili di vita poco sani o condizioni mediche.
A volte è una diminuzione graduale e silenziosa, altre volte il crollo è improvviso lasciando il partner disorientato.
Non si tratta solo di una questione fisica: insieme al desiderio, spesso si affievolisce la vitalità, la motivazione, il coinvolgimento.
L’uomo può vivere questo cambiamento con sofferenza, vergogna o con un senso di colpa che lo chiude ancora di più. Incapace di spiegare cosa prova.
L’uomo che sperimenta un calo di desiderio può sentirsi spaesato, inadeguato, colpito nel profondo della sua identità. In una società che ancora associa la virilità alla prestazione, perdere l’impulso sessuale può essere vissuto come una crisi silenziosa, difficile da confessare anche a sé stessi.
Calo del desiderio maschile per la relazione che cambia
Può anche succedere che il desiderio si spenga non per colpa del corpo, ma per la relazione stessa. Col tempo una relazione sentimentale può allentarsi, perdere energia e arenarsi, ma può anche portare in superficie cose non dette che hanno sedimentato e creato ostilità.
La distanza emotiva, la mancanza di comunicazione o le tensioni non espresse possono rendere il sesso l’ultimo anello di una catena che si è allentata.
In questi casi, l’intimità non viene più cercata perché non è più sentita viva, reciproca e come una fusione naturale. Anche se nessuno dei due ne parla. Ci si ritrova a darsi le spalle nello stesso letto, la sera chi legge e chi guarda la tv; al mattino, con il buongiorno appena sussurrato con gli occhi già rapiti dallo schermo dello smartphone…
Quando lui si spegne: cosa prova lei?
Cercare intimità e non trovarla. Essere respinti dolcemente, o ignorati. Provare a parlare e sentirsi incompresi. Quando il partner si allontana, la mancanza di desiderio diventa molto più di una questione sessuale. Diventa un dubbio su sé stessi, un’insicurezza, a volte una vera e propria ferita emotiva.
Chi cerca spesso non vuole solo fare l’amore: vuole sentirsi ancora scelto, visto, amato. Vuole sapere che esiste ancora uno spazio di reciprocità, di connessione. Ma l’assenza di risposta può far nascere sensazioni forti: rifiuto, frustrazione, solitudine, paura.
Il dolore silenzioso dell’indifferenza
Non è sempre facile parlarne. Si teme di sembrare egoisti, insistenti, poco comprensivi. Ma dentro si fa strada una sensazione difficile da nominare: non essere più importanti, non essere più visti.
La mancanza di desiderio può risvegliare paure profonde che hanno a che fare con l’abbandono, ma anche con qualcosa di più sottile: l’indifferenza. La sensazione di non esistere più nello sguardo dell’altro.
Capire, riparare, oppure lasciar andare?
Chi vive questa situazione si muove spesso in bilico tra due bisogni opposti:
- Capire cosa sta succedendo, cercare di ricostruire la relazione, riaccendere qualcosa.
- Proteggersi, smettere di rincorrere, pensare di lasciar andare.
Non sempre c’è una risposta chiara. A volte si può guarire insieme, con pazienza e dialogo. Altre volte, la distanza si rivela troppo profonda, e l’unica strada è fare pace con ciò che non si può cambiare.
Quando l’uomo, o la donna, non desidera più, non è solo un problema sessuale. È un segnale. Qualcosa sta cambiando – nel corpo, nella mente, nella relazione. E chi ne subisce le conseguenze spesso si sente solo, incompreso, invisibile. Ma anche chi vive quel cambiamento nel proprio corpo può sentirsi perso, inascoltato, fragile.
Parlarne, raccontarlo, nominarlo è già un passo importante. Perché il desiderio, quando manca, fa rumore. Anche nel silenzio.
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