Un argomento piuttosto controverso quello di identità di genere e sessualità, che spesso si preferisce non trattare o comunque farlo nelle opportune stanze, con lo specialista preposto al supporto del paziente nel suo tortuoso percorso di accettazione.
Percorso segnato dallo sconvolgimento personale messo al vaglio della sessualità biologica e del ruolo sociale, che ci vede colorati di rosa o di blu…
Ma cosa succede quando la nostra identità ha un colore diverso o si rappresenta con diverse sfumature di colore?
In questo articolo vediamo cosa significano identità di genere, sessualità e ruolo sociale, e come affrontare la propria “diversità”.
Il genere è una costruzione sociale
Parlando di identità di genere e sessualità dobbiamo per forza di cose partire da questo presupposto fondamentale: il genere è una mera costruzione sociale rappresentata in termini di femminilità e mascolinità, basato su una formula binaria che associa la femminilità alle donne e la mascolinità agli uomini.
Questa costruzione sociale perde di significato di fronte all’esistenza dei tanti tipi di identità di genere che possono non aver nulla a che fare né con il sesso biologico né con l’orientamento sessuale o con la sessualità.
Cosa significa sesso e genere non binari?
Il sesso di una persona viene definito sulla base di fattori biologici, organi riproduttivi, geni e ormoni. Al sesso viene associato un genere femminile o maschile. Questo è ciò che, poi, connota il nostro ruolo sociale, essendo la società organizzata secondo il modello binario ‘maschio o femmina’.
In realtà, però né il sesso né tanto meno il genere sono binari.
Una persona, infatti, può nascere con organi genitali e riproduttivi non conformi allo standard (intersessualità), e a un certo punto della sua vita può manifestare una identità di genere diversa da quella biologica (e per effetto di questa, diversa da quella sociale).
Cos’è l’Identità di Genere
Da quanto premesso, possiamo concludere che genere sessuale e identità di genere possono divergere, ossia non corrispondere. Ma cos’è esattamente l’identità di genere e come si rapporta alla sessualità?
Il termine identità di genere fa la sua prima comparsa negli anni ‘60 in riferimento all’appartenenza alla categoria maschio o femmina. Evolvendo, poi, il concetto di genere ha finito per includere altre tante forme di identificazione.
Per identità di genere si intende l’immagine che la persona ha di se stesso, la percezione interiore della propria identità indipendentemente dal sesso, espressa all’esterno attraverso uno stile, nomi e scelte di pronomi, comportamenti ecc., tutti mezzi identificativi di un particolare genere a cui sentiamo di appartenere.
Un uomo o una donna possono sentire la loro identità intimamente diversa da ciò che per cultura viene loro attribuito in virtù dell’identità biologica, sessuale.
Ma la percezione dell’identità di genere può essere anche più complessa di quanto si pensa, perché
- potrebbe variare nel tempo
- può non limitarsi alle sole categorie di “uomo” e “donna”, infatti alcune persone si identificano con più generi
- può non rientrare in nessuna categoria.
Questa alterazione comporta solitamente un disagio, uno scollamento tra ciò che fin dalla nascita ci viene attribuito e ciò che invece cresce dentro di noi come identità altra, allontanandoci dalla via maestra. Ma a nulla vale logorarsi… bisogna solo accettare la propria identità.
In molti casi accettarsi richiede di fare un percorso evolutivo che per quanto mi riguarda sento fortemente motivato dalla mia formazione e dalle esperienze vissute in questo ambito.
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Identità di Genere e Sessualità
Esistono diversi tipi di identità di genere e sessualità. Le possibilità sono infinite e le vediamo a breve, ma identità di genere e sessualità non sono le due facce della stessa medaglia.
Infatti, dobbiamo distinguere tra eterosessualità/omosessualità/bisessualità e identità di genere.
Una donna può sentirsi tale e rapportarsi sessualmente con un uomo (eterosessuale), ma potrebbe anche sentirsi donna e preferire sessualmente un’altra donna (omosessualità o bisessualità, se ci si sente attratti da entrambi i sessi).
Tuttavia, bisogna anche aggiungere che le preferenze sessuali non implicano sempre una scelta di vita.
Una donna che si sente attratta da un’altra donna potrebbe semplicemente vivere di rapporti occasionali a) per una naturale predisposizione alla bisessualità, oppure, in modo più o meno consapevole, b) per conformarsi alle aspettative della famiglia e/o della società.
Diverso è il discorso sull’identità di genere e sessualità che possono anche non coincidere.
Un uomo può sentirsi donna nel suo intimo pur mantenendo la sua preferenza sessuale per le donne. Altrettanto può succedere alla donna che sceglie di avere relazioni con uomini pur percependosi maschile.
Tipi di identità di genere
Cisgender / Cisessuale
Si usa questo termine per indicare l’identità di genere che coincide con quella biologica.
Agender o Genderless
Indica una persona che non si identifica con nessun genere particolare. Un termine alternativo per rappresentare questa percezione di genere con caratteristiche sia maschili sia femminili è ‘androginia’.
Bigender
Connota la persona che si identifica con entrambi i sessi. Le persone bigender spesso interpretano ruoli sia maschili sia femminili.
Genere Non Binario e Gender Fluid
Queste definizioni si riferiscono a una non identificazione netta e definita con l’essere uomo (maschio, maschile) e con l’essere donna (femmina, femminile). Le persone gender fluid non vogliono rientrare in nessun schema sessuale né etero, né bisessuale o transessuale, perché la loro identità di genere e sessuale è fluida, cambia continuamente a seconda del trasporto per una persona o per l’altra.
Gender Queer
Con questo termine ci si riferisce a persone un’identità che non è legata al sesso né al genere di appartenenza.
Poligenere e Pangender
Le persone che si identificano come poligenere o pangender sperimentano e mostrano caratteristiche di più di un genere.
Transgender
Il termine identifica persone la cui identità di genere non corrisponde al proprio sesso. Non è più, quindi, solo legato alla transizione sessuale, ma include identità ‘non binarie’ e ‘genderfluid’.
Come accettare la propria identità di genere?
È importante innanzitutto entrare nell’ottica che non esiste alcuna etichetta o categoria alla quale appartenere. Si nasce con una mappa genetica, cromosomica, ormonale… ma via via si diventa persone con le proprie esperienze, sensazioni ed emozioni.
L’identità di genere è un affare personale, un sentire intimo che non riguarda nessuno all’infuori della persona. Quindi è opportuno prendere le distanze da qualsiasi influenza ostacolante per concentrarsi, invece, sul percorso di riconoscimento e collocazione nel proprio spazio vitale e relazionale.
In secondo luogo, laddove ve ne fossero, è utile uscire quanto prima dal bugigattolo dei sensi di colpa per non essere ciò che volevano mamma, papà o la società, che frenano lo sviluppo emotivo necessario per trovare se stessi e andare oltre qualsiasi ostacolo.
Ricorda che l’identità di genere può essere diversa dal sesso biologico, dal genere stabilito dal ruolo sociale e perfino dalla sessualità. E può anche variare nel tempo.
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