Arriva l’autunno e tante persone in questa stagione entrano in una fase un po’ buia, caratterizzata da sbalzi di umore che sembrano sopraggiungere senza alcuna ragione. E infatti, una ragione vera e propria non esiste, se non quella legata al cambio di stagione e ad altre condizioni, sottostanti o associate, che porta con sintomi di tristezza, stanchezza, demotivazione… insomma una sorta di “depressione invernale”. Come dare sollievo al morale e quando chiedere aiuto in caso di disturbo affettivo stagionale?

Cos’è il Disturbo Affettivo Stagionale (SAD)?

Non è raro sentirsi con il morale un po’ sottosopra in alcuni periodi dell’anno. Ci si sente tristi, diversi dal solito, e questo cambio umorale sembra coincidere con il cambio delle stagioni. 

“Blues invernale” lo chiamano, questo stato dell’anima che si impossessa di chi vive con disagio il passaggio da una stagione all’altra, come quella dall’estate all’autunno in cui le giornate si accorciano e si fa buio prima.

E oggi vi parlo proprio di questo tema che tocca molti di noi durante i mesi più freddi e bui dell’anno: il Disturbo Affettivo Stagionale, o SAD. Forse alcuni di voi si sono già imbattuti in questo termine, altri potrebbero riconoscersi in ciò che sto per descrivere.

Il SAD non è solo un semplice “malumore invernale”. È una condizione che può davvero influenzare molti aspetti della nostra vita quotidiana, spesso in modi che non ci aspetteremmo. 

I cambiamenti d’umore possono essere più o meno intensi, e possono influenzare le sensazioni, i pensieri, i comportamenti.

A risentire di questa condizione sono tanti aspetti della nostra vita.

Le relazioni. Vi siete mai sentiti improvvisamente meno desiderosi di uscire con gli amici o partecipare a riunioni familiari durante l’inverno? Il SAD può farci sentire come se volessimo ritirarci dal mondo sociale. Può diventare difficile mantenere rapporti quando tutto ciò che desideriamo è rannicchiarci sotto una coperta.

Il lavoro. Con il SAD, completare anche i compiti più semplici può sembrare una montagna da scalare. La motivazione svanisce come neve al sole.

Lo studio. Anche per gli studenti, il SAD può essere insidioso. Immaginate di dover affrontare esami e compiti mentre vi sentite costantemente stanchi e demotivati. A farne le spese sono la concentrazione e la memoria.

La salute. Il SAD non si limita alla mente, ma può influenzare anche il corpo influenzando le abitudini alimentari o quelle del sonno. Ecco che anche la scelta dei cibi segue un pattern, spingendo verso la scelta dei carboidrati. Un caso? No… in realtà potrebbe essere proprio il SAD che bussa alla porta. E quelle notti insonni o quel bisogno di dormire più del solito? Anche questi potrebbero essere i segni dello stesso problema.

Sintomi del SAD – come riconoscere il disturbo affettivo stagionale? 

Il più delle volte, i sintomi compaiono alla fine dell’autunno o all’inizio dell’inverno legati ai cambiamenti nelle ore di luce diurna, per scomparire, poi, durante la primavera e l’estate. Ma non è raro che alcune persone possano sperimentare gli stessi sintomi depressivi anche, o solo, durante i mesi primaverili ed estivi. Anche se questo disturbo, noto come SAD a pattern estivo o depressione estiva, è meno comune.

Il SAD è un tipo di depressione caratterizzato da un pattern stagionale ricorrente, con sintomi che durano circa 4-5 mesi all’anno:

  • Umore triste, ansioso o neutro per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno, per almeno 2 settimane
  • Sentimenti di forte pessimismo
  • Irritabilità, frustrazione o irrequietezza
  • Sentimenti di colpa, inutilità o impotenza
  • Perdita di interesse o piacere in hobby e attività
  • Diminuzione dell’energia, affaticamento o sensazione di rallentamento
  • Difficoltà di concentrazione, memoria o presa di decisioni
  • Cambiamenti nel sonno o dell’appetito o cambiamenti di peso indesiderati
  • Dolori fisici, mal di testa, crampi o problemi digestivi che non hanno una causa fisica chiara e non scompaiono con il trattamento
  • Pensieri di morte o suicidio 

Per il SAD a pattern invernale, altri sintomi possono essere:

  • Eccessiva sonnolenza (ipersonnia)
  • Alimentazione eccessiva, in particolare con desiderio di carboidrati, che porta all’aumento di peso
  • Ritiro sociale.

Per il SAD a pattern estivo, altri sintomi possono essere:

  • Difficoltà a dormire (insonnia)
  • Scarso appetito, che porta alla perdita di peso
  • Irrequietezza e agitazione
  • Ansia
  • Comportamento violento o aggressivo.

Comorbidità

Il SAD spesso si presenta in concomitanza con altre condizioni di salute mentale:

  • Disturbi d’ansia: molte persone con SAD sperimentano anche sintomi di ansia generalizzata o attacchi di panico.
  • Disturbi alimentari: il SAD può coesistere con disturbi alimentari, in particolare con la bulimia nervosa.
  • Disturbo bipolare: il SAD può manifestarsi come un pattern stagionale all’interno del disturbo bipolare, specialmente nel disturbo bipolare di tipo II.
  • Disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD): alcune persone con SAD possono anche avere sintomi di ADHD.
  • Disturbi del sonno: insonnia o ipersonnia sono spesso associate al SAD.

Cause del disturbo affettivo stagionale

Le cause del disturbo affettivo stagionale sono ancora in via di esplorazione. La maggior parte delle ricerche si sono focalizzate più che altro sulle cause del SAD a pattern invernale perché è il più comune e, dunque, anche il semplice da indagare. 

La serotonina

Dagli studi svolti emerge che le persone con SAD, specialmente quello a pattern invernale, hanno livelli ridotti del neurotrasmettitore serotonina, che come sappiamo aiuta a regolare l’umore. 

La ricerca suggerisce anche che la luce solare influenza i livelli di molecole che aiutano a mantenere normali i livelli di serotonina. Le ore di luce diurna più brevi potrebbero impedire a queste molecole di funzionare in modo corretto, contribuendo alla diminuzione dei livelli di questo neurotrasmettitore durante l’inverno.

La vitamina D

La carenza di vitamina D può esacerbare i disturbi dell’umore nelle persone con SAD a pattern invernale, perché si ritiene che questa vitamina promuova l’attività della serotonina. Oltre alla vitamina D che troviamo nel cibo, il corpo produce vitamina D quando esposto alla luce solare. Con meno luce diurna nei mesi invernali, i livelli di vitamina D calano riducendo così ancora di più l’attività della serotonina.

Alla carenza di vitamina D si supplisce con gli integratori che possono aiutare a migliorare i sintomi. Tuttavia, gli studi che testano la vitamina D come trattamento per il SAD hanno prodotto risultati contrastanti.

La melatonina

Altri studi suggeriscono che entrambe le forme di SAD sono correlate a livelli alterati di melatonina – un ormone importante per mantenere il normale ciclo sonno-veglia. 

Le persone con SAD a pattern invernale producono troppa melatonina, che può aumentare la sonnolenza e portare a un sonno eccessivo. Al contrario, le persone con SAD a pattern estivo potrebbero avere livelli ridotti di melatonina, coerenti con lunghe giornate calde che peggiorano la qualità del sonno e portano a sintomi depressivi.

Sia la serotonina che la melatonina aiutano a mantenere il ritmo quotidiano del corpo legato al ciclo stagionale giorno-notte. Nelle persone con SAD, i cambiamenti nella serotonina e della melatonina interrompono i normali ritmi quotidiani. 

Di conseguenza, non possono più adattarsi ai cambiamenti stagionali nella durata del giorno, portando a cambiamenti nel sonno, nell’umore e nel comportamento.

Chi è più suscettibile al disturbo affettivo stagionale 

Nella maggior parte dei casi, il SAD inizia in età giovane adulta con una prevalenza nelle donne che vivono nelle zone settentrionali del mondo, caratterizzate da meno ore di luce diurna durante l’inverno. 

È più comune nelle persone con depressione o con disturbo bipolare, specialmente il tipo II, che comporta episodi depressivi ripetuti ed episodi ipomaniacali (meno gravi dei tipici episodi maniacali del disturbo bipolare I). 

Come viene diagnosticato il SAD?

Per essere diagnosticato, il SAD deve euna persona deve soddisfare i alcuni criteri:

  • Sintomi della depressione o sintomi più specifici del SAD a pattern invernale o estivo elencati poco sopra.
  • Episodi depressivi che si verificano durante stagioni specifiche (inverno o estate) per almeno 2 anni consecutivi.
  • Episodi depressivi durante la stagione specifica sono più frequenti di quelli sperimentati in altri periodi dell’anno.

Come viene trattato il SAD?

I trattamenti per aiutare le persone con SAD rientrano in quattro categorie principali che possono essere utilizzate da sole o in combinazione:

  • Terapia della luce
  • Psicoterapia
  • Farmaci antidepressivi
  • Vitamina D1

La terapia della luce e la vitamina D sono trattamenti per il SAD a pattern invernale, mentre la psicoterapia e gli antidepressivi vengono utilizzati per trattare la depressione in generale, incluso il SAD a pattern invernale ed estivo. 

Terapia della luce

Dagli anni ‘80, la terapia della luce è stata un pilastro per il trattamento del SAD a pattern invernale. Questa metodica espone la persona a una luce intensa per compensare la diminuzione di quella luce naturale nei mesi più bui. 

Psicoterapia

La psicoterapia può aiutare le persone con il disturbo affettivo stagionale insegnando loro nuovi modi di pensare e comportarsi, e cambiando abitudini che contribuiscono alla depressione. 

La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è un tipo di psicoterapia che aiuta a riprogrammare pensieri e comportamenti non utili per migliorare gli stati ansiosi e depressivi.
La CBT è stata adattata alle persone con l’approccio CBT-SAD, che si concentra sulla sostituzione di pensieri negativi relativi alla stagione con pensieri più positivi. La CBT-SAD utilizza anche un processo chiamato attivazione comportamentale, che sollecita le persone a identificare e programmare attività piacevoli e coinvolgenti al chiuso o all’aperto per compensare la perdita di interesse tipica dell’inverno o dell’estate.

Farmaci antidepressivi

I farmaci utilizzati per trattare la depressione (antidepressivi) possono essere efficaci per il SAD quando utilizzati da soli o in combinazione con la psicoterapia. Gli antidepressivi funzionano modificando il modo in cui il cervello produce o utilizza determinate sostanze chimiche coinvolte nell’umore o nello stress.
Gli antidepressivi impiegano del tempo – di solito 4-8 settimane – per funzionare. I problemi di sonno, appetito e concentrazione spesso migliorano prima del cambiamento umorale. 

Come anche altre forme di depressione, il SAD è associato a disturbi nell’attività della serotonina. Per questa ragione, il trattamento dei sintomi giova degli antidepressivi chiamati inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. Questi farmaci possono agire migliorando l’umore.

Le ultime novità nella ricerca sul Disturbo Affettivo Stagionale

Gli scienziati stanno lavorando sodo per capire meglio il SAD e trovare nuovi modi per aiutare chi ne soffre. Queste sono alcune delle aree più interessanti su cui si stanno concentrando.

Cosa succede nel cervello?

I ricercatori stanno cercando di svelare i misteri del cervello di chi ha il SAD. Stanno usando tecnologie all’avanguardia per osservare come il cervello reagisce alla terapia della luce. L’obiettivo? Capire perché questa terapia funziona così bene per alcune persone e come potrebbe essere migliorata per aiutare ancora più pazienti.

Il sonno e il SAD: un legame importante

Sappiamo tutti quanto sia importante dormire bene. Ma per chi ha il SAD, il sonno può essere un vero problema. Gli scienziati stanno studiando i pattern di sonno delle persone con SAD durante tutto l’anno. Usano dispositivi speciali che le persone possono indossare comodamente a casa per tracciare il loro sonno. Queste informazioni potrebbero aiutarli a capire meglio come il sonno influenza il SAD e viceversa.

Il SAD nell’emisfero sud

Finora, la maggior parte degli studi sul SAD si è concentrata sui paesi del nord, come gli Stati Uniti o i paesi scandinavi. Ma cosa succede dall’altra parte del mondo? I ricercatori stanno iniziando a studiare il SAD in paesi come l’Australia per capire se il disturbo si manifesta in modo diverso in base a dove si vive nel mondo.

Nuovi approcci al trattamento

Non ci si ferma alle terapie tradizionali. Gli scienziati stanno esplorando nuove strade per aiutare chi soffre di SAD. Stanno esaminando l’uso della vitamina D in modo più mirato e stanno sperimentando combinazioni di trattamenti diversi. L’obiettivo è trovare soluzioni che funzionino meglio e più velocemente per migliorare la vita di chi ha il SAD.

Quando è il caso di chiedere aiuto?

Per esperienza sul campo, posso consigliare di osservare se alcuni pattern si ripetono ogni giorno:

  • ci si sveglia ogni mattina e ci si sente un peso enorme sul petto;
  • la gioia sembra essere svanita lasciando il posto a un umore sempre preoccupato, allarmato;
  • anche le cose che prima davano entusiasmo non sortiscono più alcun effetto, lasciando indifferenti. 
  • si fa un’enorme fatica ad alzarsi dal letto, per affrontare la giornata;

E tutte queste sensazioni non sono passeggere, persistono giorno dopo giorno, settimana dopo settimana.

Ecco che in questi casi mi sento di consigliare un consulto con un professionista, prima di ritrovarsi in una condizione di stallo che può compromettere la propria vita familiare, relazionale, professionale.  

Non aspettate che la situazione peggiori. Non pensate “Passerà da sola” o “Devo essere più forte”. La forza in questi casi non può farcela da sola ed eventualmente sta proprio nel riconoscere quando si ha bisogno di un supporto.

Chiedere aiuto non è un segno di debolezza né tanto meno di “pazzia”. È normalissimo passare attraverso delle umane difficoltà che riguardano tutti noi. Chiedere aiuto è un atto di coraggio e di amore verso sé stessi e verso le persone che si amano e che possono solo trarre beneficio dall’armonia interiore di un partner, di un figlio, di un genitore o altro.