Anche se la domanda sembra banale e la risposta ai confini del retorico, penso sia utile comprendere che al di là di ogni differenza, sia nell’ipnosi da spettacolo sia nell’ipnosi terapeutica non può esistere l’effetto collaterale della manipolazione.
Tuttavia, ci sono casi in cui l’ipnosi è pericolosa, quando per esempio pensiamo di poterla usare con pazienti che soffrono di alcuni disturbi, e poi bisogna certamente distinguere l’ipnosi da spettacolo dall’ipnosi terapeutica.
Tanti miei pazienti, all’inizio del percorso terapeutico, sono dubbiosi e si chiedono se l’ipnosi è pericolosa proprio perché pensano di perdere il controllo della loro mente e delle loro azioni, suggestionati dalle esibizioni dell’ipnosi da palcoscenico che mostrano persone “addormentate” rispondere ai comandi dell’ipnotista.
Ecco perché è mia grande premura spiegare in questo contesto del blog – che mi lascia libera di condividere (tempo permettendo) tutto ciò che ritengo utile divulgare – la differenza e i punti in comune tra ipnosi da spettacolo e ipnosi terapeutica, e quando l’ipnosi diventa pericolosa.
Ipnosi da Palcoscenico
Un primo criterio di distinzione tra ipnosi da spettacolo e quella terapeutica è chiaramente la diversa finalità.
Chi si affida alla ipnositerapia, lo fa per risolvere un problema specifico, attraverso questa tecnica terapeutica, legato all’ansia, alla depressione, agli attacchi di panico… ma non solo.
Tanto per fare degli esempi, l’ipnositerapia può aiutare ad alleviare i disturbi del sonno, a superare una dipendenza, paure e blocchi.
Al contrario, non c’è bisogno di spiegare cosa sia e quale finalità abbia l’ipnosi da spettacolo. L’intrattenimento viaggia anche sul filo della suspense… ma siamo pur sempre in in un contesto di esibizione volta al divertimento dove l’ipnosi è “pericolosa” solo per chi ignora i suoi presupposti.
E infatti, esiste un fondamentale punto in comune tra le due tipologie di ipnosi: la volontarietà del soggetto nel sottoporsi all’ipnosi, sia a quella da palcoscenico sia a quella terapeutica.
Non dimentichiamo questo fattore che fa tutta la differenza: la persona sceglie consapevolmente di essere ipnotizzata, e ciò implica la necessità di creare un rapporto di fiducia con l’ipnotista.
Non può accadere, insomma, di essere ipnotizzati contro la propria volontà o mentre si cammina in strada!
Se hai mai assistito alle performance di ipnotisti da palcoscenico, ti sarà capitato di vedere il professionista alle prese con esercizi preparatori, meglio conosciuti nel linguaggio tecnico come “esercizi di ipnosi vigile” o “test di suggestionabilità” (di cui parlerò nei prossimi post).
Queste tecniche ipnotiche – perché sono vere e proprie manipolazioni fisiche e psicologiche (nel senso letterale del termine, senza alludere a nulla di negativo) – sono le prime che vengono usate per capire la sensibilità della persona che si sottopone volontariamente all’ipnosi; sono le tecniche che precedono l’induzione ipnotica vera e propria ma che devono essere eseguite con la collaborazione della persona.
Possiamo chiamare queste tecniche ‘Set Piece’, strumento che permette all’ipnotista di osservare la persona mentre le/gli vengono date informazioni, di mettere alla prova la sua ricettività, di sperimentare il potere della suggestione e dell’influenza.
Il Set Piece semplifica il lavoro di ipnosi ma può anche essere usato come induzione ipnotica, presupponendo sempre un certo rapport tra la persona e l’ipnotista.
Quando l’Ipnosi è pericolosa?
Vediamo ora di capire quando l’ipnoterapia può diventare pericolosa. Perché ci sono casi in cui questo avviene.
Prima però è bene chiarire che anche per l’ipnoterapia vale il presupposto del rapport, elemento fondamentale senza il quale non si può proseguire nell’ipnosi.
Anche se le tecniche sono diverse in questo caso, l’essenza resta la stessa: l’ipnoterapeuta, come del resto l’ipnotista, non può manipolare la mente, non legge nel pensiero e non può spingere ad agire contro la propria volontà.
In questo post sulla psicoterapia ipnotica rispondo alle domande, ai dubbi e alle paure più frequenti, entrando nel dettaglio di come funziona l’ipnosi, i suoi effetti, ecc.
Ora entriamo nel dettaglio di quando l’ipnosi può diventare pericolosa:
- Se ti affidi a sedicenti professionisti senza alcuna preparazione.
La psicoterapia ipnotica è di competenza di psicologi o medici specializzati in psicoterapia ipnotica attraverso un percorso di laurea e specializzazione. Non possono esistere corsi online o corsi per maghi e illusionisti che abilitano alla professione di ipnotisti terapeuti!
Per la tua tutela, assicurati sempre della qualifica professionale, dei titoli conseguiti dallo specialista presso il quale sei in cura, e della sua iscrizione all’albo regionale dell’Ordine Psicologi o Medici.
2. Se non viene dapprima diagnosticata una condizione patologica adatta alla ipnositerapia.
Prima di iniziare il percorso, infatti, è necessaria una diagnosi per capire se il paziente è idoneo al trattamento. Tanto per fare degli esempi, non sono adatti all’ipnosi pazienti con
- disturbi di personalità
- psicosi e schizofrenie
- affetti da depressione maggiore con tendenza suicidaria
- in corso di trattamento farmacologico con antiepilettici.
Eseguire una diagnosi chiara e completa, volta a escludere soggetti non idonei, richiede una solida preparazione professionale e capacità diagnostica che solo medici o psicologi specializzati in psicoterapia ipnotica possono avere.
Dott.ssa Elisa Cassi
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